C'è un odore nell’aria che sa di memoria,
di arance sul fuoco e di risa leggere,
di mani che sciolgono nodi di tempo
tra fili dorati e vecchie bandiere.
(Verse 2)
La città si veste di vetro e di luce,
nei riflessi danzano giorni lontani,
le vetrine somigliano a pagine aperte
di fiabe cucite con fili di mani.
(Chorus)
E noi qui, con Dicembre negli occhi,
a rincorrere il freddo, a scaldarci di ieri,
con le carte sul tavolo e il fiato sospeso,
mentre il buio si accende di canti leggeri.
(Verse 3)
Un brindisi esplode tra voci intrecciate,
le stelle si sciolgono dentro ai bicchieri,
tra un numero atteso e un dado che cade
ritroviamo il tempo in giochi sinceri.
(Bridge)
La neve non scende ma dentro è già bianco,
di sogni che spingono dietro la porta,
di passi che tornano, pieni di vento,
di luci che aspettano l’alba più corta.
(Chorus)
E noi qui, con Dicembre negli occhi,
a rincorrere il freddo, a scaldarci di ieri,
con le carte sul tavolo e il fiato sospeso,
mentre il buio si accende di canti leggeri.
(Outro)
Poi il tempo sbiadisce le luci di festa,
gennaio riprende la strada normale,
ma resta nell’aria quel soffio di neve,
quel brivido dolce che sa di Natale.